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Channel: Golfo Aranci – Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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Golfo Aranci, Terrata 2, sequestro penale e indagini della magistratura.

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macchia meditarranea (ginestre, olivastri, cisto)

macchia meditarranea (ginestre, olivastri, cisto)

Non si può che esprimere soddisfazione per il provvedimento di sequestro preventivo effettuato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania, dietro provvedimento G.I.P., riguardo 88 unità immobiliari del complesso edilizio Terrata 2, realizzato dalla R.I.T.A. Sarda s.r.l. sulla costa di Golfo Aranci (OT), oggetto di condanna definitiva per lottizzazione abusiva per modifica della destinazione d’uso passata in giudicato con sentenza Corte di Cassazione, sez. III, 15 febbraio 2007, n. 6396.

Nonostante la Corte di cassazione avesse respinto (aprile 2012) l’ennesimo ricorso degli acquirenti delle singole unità immobiliari e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania avesse avviato le indagini sulle notevoli lentezze delle procedure amministrative finalizzate all’immissione in possesso da parte del Comune, di fatto erano ancora in possesso degli acquirenti e sarebbero state locate per la stagione estiva (solo in pochi casi si tratta di residenza abitativa).

Ma, ovviamente, non era finita lì.   Un vagone di ulteriori ricorsi è in arrivo, perché, ovviamente, i giudici sbagliano quando non danno ragione ai ricorrenti…

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico, dopo aver chiesto in diverse occasioni l’esecuzione della sentenza definitiva passata in giudicato, ritengono che la legalità debba essere ripristinata.  Definitivamente.

Golfo Aranci, complesso Terrata 2

Golfo Aranci, complesso Terrata 2

Infatti, dal passaggio in giudicato della sentenza definitiva la titolarità delle strutture abusive e della relativa area è passata, infatti, al Comune, per effetto della confisca penale stabilita dalla legge (già art. 19 della legge n. 47/1985, oggi art. 44, comma 2°, del D.P.R. n. 380/2001 e successive modifiche ed integrazioni).

Tali strutture possono essere demolite ovvero – se non in contrasto con interessi di natura ambientale/territoriale – destinate a finalità pubbliche, ad esempio abitazioni per persone meno abbienti.      Il complesso edilizio venne autorizzato con uno dei 235 nullaosta per complessi turistico-ricettivi “in deroga” ai vincoli propedeutici ai piani territoriali paesistici (art. 13, comma 1°, lettera c, della legge regionale n. 45/1989) con deliberazione Giunta regionale del 27 marzo 1991 e successiva convenzione di lottizzazione del 13 agosto 1992.    In realtà, poi, le unità immobiliari dell’unico complesso ricettivo (una residenza turistica alberghiera – R.T.A., quasi 35 mila metri cubi) vennero vendute singolarmente e singolarmente gestite concretizzando il reato di lottizzazione abusiva.

Il 20 novembre 1997 il complesso venne posto sotto sequestro preventivo, il 31 marzo 2003 il Tribunale di Tempio Pausania – Sez. distaccata di Olbia condannava (sentenza n. 210/2003) i responsabili degli abusi edilizi, condanna confermata (con parziale riforma) dalla Corte d’Appello di Cagliari – Sez. distaccata di Sassari l’11 ottobre 2004, con sentenza n. 369/2004.

Gli acquirenti dalla Ditta lottizzante da anni cercano di difendere il loro operato (http://www.terrata.it/index.html), assumendo d’aver acquistato in buona fede.  In sede di esecuzione, tuttavia, il Tribunale di Tempio Pausania – Sez. distaccata di Olbia, con ordinanza 17 giugno 2010 e con ordinanza 20 aprile 2011, ha respinto le istanze di revoca della confisca, non ritenendo sussistente il fondamentale requisito della buona fede, in quanto consapevoli della peculiare natura giuridica degli immobili acquistati.

Recentemente la Corte di cassazione ha respinto l’ulteriore ricorso.

L’unica strada percorribile sarebbe quella del risarcimento dei danni nei confronti di chi (Regione, Comune) avesse rilasciato autorizzazioni in contrasto di legge.  Strada, inspiegabilmente, tuttora non avviata.

Ora il nuovo provvedimento della magistratura, a cui plaude anche Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci e nuovo consigliere regionale, di cui non si ricordano iniziative contro l’abusivismo edilizio…..

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

Gallura, cantiere edile sulla costa

Gallura, cantiere edile sulla costa

 

 

 

da La Nuova Sardegna, 26 febbraio 2014

LOTTA AGLI ABUSI EDILIZI. Da residenza alberghiera a resorts di lusso. Il pm Fiordalisi va avanti: sequestro a «Terrata 2». Con il provvedimento disposto dalla procura della Repubblica di Tempio scatta la denuncia per gli ex proprietari per occupazione di immobili pubblici. Giampiero Cocco

Negli gli anni Novanta la R.i.t.a. Sarda srl ottenne una convenzione edilizia per realizzare un complesso turistico alberghiero sulla costa di Golfo Aranci. Su 330mila metri quadrati di terreno avrebbero dovuto trovare spazio un centro servizi e circa150 bungalow. Nel frattempo la società, amministrata da Rita Pulcini e dal figlio Luca Ceri, cedette circa 90 casette a un’altra srl (gestita dai due figli della ex funzionaria governativa ), la Hotel Promotion Bureau. Che, a sua volta, mise in vendita gli appartamenti, acquistati da 77 privati. Le denuncie, per la mancata destinazione d’uso, non tardarono ad arrivare. Da una parte l’amministrazione diGolfo Aranci che sospese e annullò le volumetria non ancora accatastate. I proprietari protestarono e si costituirono parte civile quando si videro respingere le richieste di abitabilità. Dall’altra parte la società venditrice, la Hpb, che presentò ricorso in Cassazione, come terzo acquirente in buona fede. La magistratura di Tempio diede torto a tutti e mise sotto confisca quegli appartamenti, rimasti sinora nella disponibilità degli ex proprietari.

Gallura, costa

Gallura, costa

GOLFO ARANCI. Non c’è pace (giuridica) per gli oltre settanta condòmini di “Terrata 2”, l’insediamento turistico realizzato abusivamente, nei primi anni Novanta, sulla costa di Golfo Aranci. Ieri mattina è scattato il sequestro probatorio disposto dal procuratore della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi, che ha inviato nel villaggio vacanze, abitato stabilmente da tre famiglie, i carabinieri di Golfo Aranci i quali, armati di adesivo e sigilli, hanno chiuso gli 88 appartamenti in attesa del provvedimento successivo. Che sarà quello di accertare chi abbia occupato, illegalmente, gli immobili che risultano essere di proprietà pubblica essendo stati confiscati e acquisiti al patrimonio immobiliare del comune di Golfo Aranci. Gli “abusivi” che in questi anni hanno continuato ad utilizzare gli appartamenti con vista su Golfo Aranci e lo stupendo sky line di Tavolara a far data dal 2006 – anno in cui la Cassazione mise la parola fine ad una lunga querelle giudiziaria e venne disposta la prima ordinanza di sgombero –, dopo la loro identificazione saranno denunciati alla magistratura inquirente per occupazione abusiva di pubblico edificio, un reato che prevede la pena massima di due anni di reclusione. Gli ottanta ex proprietari hanno sempre sostenuto la loro buona fede nell’acquisto delle villette fronte mare e, dopo le prime battaglie giudiziarie avviate dal pm Renato Perinu, che fece dichiarare totalmente abusive quelle costruzioni realizzate su aree agricole da una nota famiglia di palazzinari romani, la quale ha fatto nell’isola fortuna avviando diverse iniziative immobiliari, tutte o quasi ai limiti della legalità. Chi ha comprato da loro, vent’anni fa, quegli immobili passati nel 2006 nella disponibilità del Comune dopo la confisca stabilita per il reato di lottizzazione abusiva gridò, al vento, d’essere rimasto vittima di un grande “errore giudiziario”. E nel frattempo, in attesa che il consiglio di Stato sciolga un ulteriore dubbio interpretativo sollevato dal Tar, hanno continuato ad affittare ogni estate gli immobili senza però pagare il benchè minimo tributo comunale. Gli acquirenti, in gran parte proprietari di seconde case (eccezion fatta per tre famiglie che risiedono stabilmente, con tanto di residenza, negli appartamenti di Terrata 2) protestarono a lungo contro la confisca facendo un sit in davanti al palazzo comunale. Il sindaco Giuseppe Fasolino, che si è trovato tra l’incudine e il martello e con una grana giudiziaria da pelare, firmò un’ordinanza di sgombero, mai eseguita. Ieri l’improvviso blitz disposto dal capo della procura della Repubblica di Tempio Domenico Fiordalisi che ha inviato sul posto i carabinieri e, oggi, spedirà dentro gli appartamenti militari e tecnici del comune per accertare chi abbia usufruito in questi anni degli appartementi. I tecnici effettueranno verifiche sui contratti idrici e di fornitura elettrica, nonchè ogni altro accertamento utile all’identificazione degli “occupanti abusivi”. «L’iniziativa della magistratura ha il plauso dell’amministrazione comunale – ha dichiarato ieri il sindaco Giuseppe Fasolino –, un provvedimento che metterà la parola fine ad una situazione diventata ingestibile».

Golfo Aranci, Terrata 2, cartello sequestro penale

Golfo Aranci, Terrata 2, cartello sequestro penale

La Nuova Sardegna, 20 marzo 2014, Terrata 2

 

L'Unione Sarda, 26 marzo 2014

L'Unione Sarda, 27 marzo 2014(foto da La Nuova Sardegna, per conto GrIG, archivio GrIG)


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